Telescopio "Beltrami"

La storia del telescopio e del suo costruttore

ALBERTO BELTRAMI 13/06/1941 – 07/03/1997

metalmeccanico di un’ azienda che lavorava per la Breda, con la passione per l’astronomia, nel 1970 iniziò la costruzione del telescopio insieme ad un suo amico nel garage di casa, agevolati anche dalla grande manualità e creatività di Alberto. La costruzione iniziò con la parte strutturale in metallo, realizzata grazie all’ accuratezza e alla precisione che anni di lavori da metalmeccanico avevano insegnato ad Alberto. Successivamente vennero realizzati gli organi di manovra e dalla struttura dei contrappesi, seguiti dal sistema di ricerca e puntamento, ma la parte più complessa risultò essere la realizzazione della lente. Poiché inesperti non riuscivano a darle la giusta forma; solo dopo tre lenti e anni di lavorazioni con pasta abrasiva e lavoro manuale nel 1975 il telescopio fu completato. Usando il furgone dell’amico, il fine settimana smontavano il telescopio e lo trasportavano sugli altipiani, come il Passo della Futa o Passo del Giogo, dove il telescopio veniva riassemblato e utilizzato per l’osservazione degli astri fino all’alba. Durante la settimana il Telescopio stava in salotto a casa di Alberto dove spesso passava serate ad osservare il cielo, dato che la casa era rialzata rispetto alle altre favorendo la visuale, purtroppo, il problema maggiore era dato dalla luce dei lampioni pubblici, che invogliavano Alberto a tornare sui monti. Il sette marzo 1997 Alberto è deceduto, il telescopio è finito nel garage di alcuni parenti a Ferrara, dove è rimasto fino al 2021 quando, per problemi di spazio date le sue dimensioni, non poteva rimanere in quel posto. Successivamente il telescopio venne recuperato e portato ad Agliana, nel capannone di Marco Capocchi, grande amico di Alberto, che decise di riassemblarlo e custodirlo. Nel 2023 , Marco Capocchi e Tiziana Beltrami, figlia di Alberto, hanno deciso e autorizzato la donazione all’associazione Polaris "